Le piante del genere Pachypodium sono piante xerofite della famiglia delle Apocynaceae, succulente di svariate forme e misure, endemiche per lo più del Madagascar. Il nome del genere deriva dal greco pachys, grosso e podos, piede, in riferimento alla froma grossa e tozza del tronco di queste piante. Comprende specie per la maggior parte a portamento arbustivo ma anche alcune specie a portamento arboreo (P. lamerei). Tutti i pachypodium sono piante succulente caratterizzate, in varia misura, da tronchi pachipauli, ovvero ingrossati alla base, e da più o meno marcata spinescenza. Presentano rade ramificazioni, con un apparato fogliare nel complesso poco sviluppato, ma con foglie dal lembo piuttosto ampio.

Il tronco pachipaule rappresenta un meccanismo di adattamento xerofilo che grazie ad un vantaggioso rapporto superficie-volume, consente di immagazzinare acqua per sopravvivere ai lunghi periodi di siccità. In aggiunta a ciò, la superficie del tronco e dei rami è spesso rivestita da tessuti in grado di attuare la fotosintesi anche nei periodi in cui le foglie non sono presenti. La maggior parte ricorda l'aspetto delle palme, altre presentano invece una ramificazione che gli dà un aspetto più cespuglioso.
Tutte sono caratterizzate da un fusto rigonfio o comunque più largo alla base, che si assottiglia con l'altezza e presenta spine.
Sono parenti stretti degli Oleandri, hanno fioriture importanti e di vari colori: bianche, gialle, rosse secondo la specie. I fiori sono piuttosto grossi e hanno una struttura piuttosto semplice ma dal profumo intenso.

Il Pachypodium bispinosum è una pianta della famiglia delle Apocunaceae, endemica del Sudafrica.